Di Paolo Cervigni i lettori di questo blog conoscono già Il Sentiero del Passatore e il Cammino Preistorico, di cui avevo parlato molto bene. La Via del Mare descrive un itinerario da Piacenza a San Fruttuoso attraverso l’Appennino.
Cervigni è un maestro nel descrivere i luoghi: nelle poche righe di introduzione ci porta fisicamente sui sentieri, ce li fa percorrere a volo d’uccello facendoci osservare dall’alto le valli, i fiumi Trebbia e Po, le colline brulle e le foreste che si attraversano a piedi verso il mare, ci fa sentire tutta la solitudine e il senso di libertà che si provano ad attraversare l’Appennino.

Le vie del sale
La via descritta da Piacenza a San Fruttuoso è una di quelle che vengono chiamate Via del Sale, quei percorsi che in tutta Italia collegavano la costa marittima all’entroterra. Su qyesti sentieri anticamente si spostavano, in entrambe le direzioni, merci preziose che sarebbero state vendute nei mercati di arrivo. La merce più preziosa che viaggiava in direzione dell’entroterra era proprio il sale, un elemento essenziale non tanto per insaporire i cibi quanto per la conservazione degli alimenti.
Attraverso le valli del Trebbia e del Taro il sale proveniente dalla costa ligure raggiungeva l’Emilia Romagna e poi il resto dell’Italia interna, dove reperire questa merce non era semplice. In direzione opposta viaggiavano altri prodotti di scambio, ad esempio lana e armi.
Questi percorsi erano assai più frequentati di oggi. Lungo la via si incontravano locande in cui ristorarsi e passare la notte, le poste per cambiare i cavalli e i gabelieri che riscuotevano i diritti di pedaggio al confine tra i territori di diversi signori.
Oggi questi percorsi sono vie di escursionismo. La Via del Mare attraversa un tratto appenninico per collegare una splendida città d’arte al mare, e precisamente a San Fruttuoso, un monumento di straordinaria bellezza.
Perché percorrere la Via del Mare?
Perché lascia una splendida città storica e si tuffa nella natura e in una pace quasi inattaccabile. Perché in 9 o 10 giorni attraversa l’appennino, i suoi paesaggi selvatici, bruschi, aspri, i suoi paesaggi sconfinati, e ci conduce a San Fruttuoso, una magnifica abbazia incastonata su una spiaggia a cui si accede solo attraverso i sentieri e i traghetti. Perché una volta a arrivati a San Fruttuoso potete ritornare facilmente al punto di partenza con i mezzi pubblici senza preoccuparvi di organizzare il ritorno con una seconda auto.
Perché questa guida
Perché è accurata e scrupolosa, completa e sottilissima. Paolo Cervigni è un esperto camminatore e un autore di guide da più di 20 anni. La Via del Mare riporta tutte le informazioni essenziali per organizzare il trekking su questo itinerario, compresi gli spostamenti con i mezzi pubblici e i pernottamenti. In ogni tappa sono riportati il dislivello e la lunghezza chilometrica dell’itinerario, oltre al tempo medio che si impiega a percorrerlo.
In ogni tappa l’autore ha inserito alcune schede informative che si concentrano sui luoghi più interessanti: il castello di Rivoli nella prima tappa, i parchi naturalistici, la Pietra Parcellara, le alte vie dell’Appennino e dei Monti Liguri che si intersecano con questo perorso. Se lo scopo della guida è accompagnare il camminatore e farlo camminare in sicurezza, le schede informative sono un buon compagno di viaggio che ci anticipa i piacevoli incontri che faremo sul tragitto.
Quando andare
Tutto l’anno senza la neve, tranne luglio e agosto. Il cammino è percorribile sempre, ma è bene informarsi in anticipo sulle condizioni meteo. Alle quote più elevate, dalla tappa 3 in avanti, la neve in inverno può coprire il sentiero, per cui è meglio organizzarsi anche in base a questo fattore. A luglio e agosto invece nella prima e l’ultima tappa il caldo può rivelarsi eccessivo.
Le strutture ricettive non mancano, ma è sempre bene contattarle in anticipo. Nei periodi di alta stagione, in particolare, il picco di prenotazioni potrebbe lasciarvi a piedi se non avete prenotato con anticipo.
Cosa portare
Oltre al normale equipaggiamento da escursionismo (e a questa guida) una buona scorta d’acqua, una giacca per ripararsi dal vento. Vista la lunghezza di alcune tappe (20 km) è bene avere sempre una scorta di cibo per non perdere le forze a metà giornata.