L’Altipiano di Asiago in cammino

foto di Alberto Motterle | www.fotosilenziose.it

La terra dei Cimbri e dei fieri Sette Comuni: se non siete anconra incuriositi vi basterà sfogliare poche pagine della guida ai sentieri dell’Altipiano di Asiago per lasciare ogni indugio e partire alla lenta scoperta di questa terra magnifica e interessante.

 

Il giro dell’Altopiano di Asiago | di Enrico Brizzi | Giunti Editore 2016 | 128 pp | 15€

Sto parlando della seconda guida ai sentieri pubblicata da Enrico Brizzi per Giunti: Il giro dell’altopiano di Asiago. Come già Il giro del Levante Ligure, di cui ho parlato su questo blog, anche questo libro si distingue per la grande cura con cui è stato realizzato. Il formato è perfetto per essere infilato nella tasca posteriore dei pantaloni, o nella saccoccia laterale dello zaino mentre siete in cammino.

La collana nel suo complessa apre un capitolo interessante di “narrazione del cammino“. Con il suo modo di scrivere semplice e accurato, le parole di Enrico Brizzi ci raggiungono e creano l’atmosfera giusta per sognare un po’ ad occhi aperti, per fidarci di lui e lasciarci guidare sulle terre dell’Altopiano di Asiago.

Il colore dei ricordi

Ogni azione che compiamo da molto tempo, in particolare ciò che facciamo fin da piccoli, si allontana a poco a poco dalla realtà e assume i colori dei ricordi. In questo l’azione del camminare per divertimento è uguale a ogni altra attività che facevamo in passato.  Però il cammino ha a che fare con la riflessione, con il tempo dedicato a noi stessi, a conoscerci intimamente.

Per cui a distanza di anni quando torniamo a posare il pensiero sui luoghi che abbiamo attraversato in un tempo che è o ci sembra lontano, questi hanno assunto significati che superano il luogo in quanto spazio geografico. Ci trasmettono emozioni che non si limitano – o non unicamente – al legame con la natura, la bellezza. Forse la bellezza ha il suo ruolo importante nello stimolare la riflessione nell’aprire il cuore, nel renderci sereni; ci mette i colori in mano, insomma, ma poi siamo noi a colorare il tutto.

Questo è un tema che compare all’inizio della guida al giro dell’Altopiano di Asiago: i luoghi di cui leggiamo nei libri. E che a volte, in seguito, vogliamo cercare nella realtà, per aggiornare la nostra immaginazione.

L’Altopiano di Asiago

Una parte del libro è dedicata alla storia dell’Altipiano di Asiago. La storia viene tratteggiata con grande precisione e pragmatismo, ma naturalmente senza scendere in dettagli che potrebbero allungare a dismisura la sezione. Non è un trattato storico, ma un utile riassunto: ci dà qualche informazione per capire il passato e un po’ della cultura del luogo, per farci capire cosa è successo su quei luoghi ed aiutarci a interpretare lo spazio e ciò che vedremo.

Una storia gloriosa, di un popolo fiero e indipendente, che nei secoli si è distinto per aver saputo lottare strenuamente per la propria autonomia. Piegato solo dal Congresso di Vienna, che in tutta Europa avrebbe calato un nuovo assetto territoriale senza rispetto per le popolazioni e le lingue; e poi le due guerre mondiali, che avrebbero ridotto l’altipiano a un cimitero di uomini e a un cumulo di macerie, accelerando il processo di spopolamento che negli stessi anni stava colpendo le Terre Alte di tutta la penisola.

La guida

Un libro da leggere prima di partire. Il suo essere così narrativo, insieme guida e diario, lo rende molto leggibile non solo per l’utilità delle informazioni, cioè per immaginare e pianificare il nostro itinerario, ma anche per immergerci con piacere nell’atmosfera del luogo e del cammino. Questo è certamente un aspetto che manca a moltissime guide in circolazione, anche alle più diffuse e alle più blasonate, che per concentrare in poche pagine le informazioni su 30 tappe di cammino, o su un’intera nazione, devono per forza tagliare la bellezza e relegarla a dati schematici e asettici.

La narrazione non toglie niente di ciò che è utile, ma aggiunge il desiderio di proseguire la lettura, e la curiosità che ci spinge a partire

Il percorso è raccontato in modo piacevole e discorsivo, ma contiene tutte le informazioni utili. La narrazione non toglie niente di ciò che è utile, ma aggiunge il desiderio di proseguire la lettura, e la curiosità che ci spinge a partire.

Ogni giornata è divisa in frazioni, al termine delle quali viene riportata la distanza percorsa in chilometri e il tempo impiegato. Questa formula è molto utile perché ci dà un’idea della nostra posizione sulla tabella di marcia. Da un parte potrebbe metterci in ansia, se ci accorgiamo di essere tremendamente in ritardo, ma è molto meglio rendersene conto e poter organizzare un pernottamento con un po’ di anticipo, anziché trovarsi isolati quando scende la sera.

La guida riporta i punti di appoggio per mangiare e dormire al termine delle tappe e lungo il tragitto.

Le mappe sono in scala 1:250 metri e possono forse essere sufficienti per affrontare il percorso.

La sezione deicata a cosa mettere nello zaino è abbastanza completa per affrontare il cammino senza problemi. I consigli sono molto assennati e saggi, pensati per un neofita a cui l’autore vuole dare tutti i consigli utili per partire in piena sicurezza.

 

Al termine di ogni capitolo ci sono tre approfondimenti di una pagina o poco più. Sono tutti davvero molto interessanti, e contribuiscono a formare in noi l’immagine del luogo che attraverseremo, della sua storia e della sua cultura. E’ importante leggerli prima della partenza per il cammino, o prima di affrontare la tappa.

L’impaginazione stessa vuole ricordare un diario di viaggio: dalla carta leggermente ruvida agli appunti, le citazioni, alcune illustrazioni, che sembrano appiccicate con il nastro adesivo

Se proprio si vuol fare una critica, il capitolo dedicato ai trasporti, che fornisce informazioni di uso pratico, è troppo discorsiva, per cui le informazioni si disperdono nella narrazione, la quale rischia di farci impantanare e passare oltre.